23 luglio, 2011

"Appartenere ad un unico tutto, nel bene e nel male."

"Quando arrivò a capo della creazione, Dio si frugò nelle tasche e trovò una manciata di granelli di polvere. Rovesciò le tasche, strofinò i polpastrelli, la polvere cadde e fece la Norvegia, mari e monti, isole e fiordi. Nessun posto del mondo è così bello e così civile."

Post giornata lavorativa.  Rientri a casa, accendi il pc e leggi: "Attentato terroristico nella città di Oslo e sull'isola Utoya. La Norvegia è sotto shock." Ok, ho letto male, non può essere possibile, non può trattarsi della Norvegia che conosco io.
Quindi torni indietro e cerchi un altro articolo ma in questo modo non ricevi altro che conferme. 

Si Mela, parlano proprio della Norvegia che conosci tu.


Intanto nella mente riecheggia il bianco candido della neve, il silenzio del sabato mattino, la pace e la tranquillità sulla riva del fiordo, il cappello a coccinella di una bimba, la multietnicità degli sguardi scambiati nelle strade, l'obelisco intrecciato d'umani di Vigeland, le palette su cui i bambini si facevano scivolare nelle bianche colline, la sigaretta dalle mille interpretazioni di quell'uomo sulla riva del porto, la compostezza dei mendicanti e " L'urlo" di Munch.
Ed è proprio l'opera dell'artista norvegese per eccellenza a riportarmi alla realtà.
Attonita davanti alle immagini dei servizi del Tg, urla, macerie e visi insanguinati trasformano i ricordi in pure illusioni.
Illusioni di un passato che la Norvegia in questo momento non potrà più garantire. Se prima la politie norvegese agiva disarmata in città adesso Oslo è sotto il completo presidio dell'esercito. 


Ormai nel mondo nessun posto è più un luogo sicuro.


Non solo, il gesto completamente folle e insensato di questo fondamentalista cristiano xenofono d'estrema destra ci pone a pari livello dei più ignoranti attentatori addestrati sotto le fila di Al-Qaeda, prima di tutto questo egli era infatti un "comune" - non dimentichiamo la sua passione per le idee filonaziste - giovane occidentale ed istruito.

Mi piace chiudere questo sfogo come Adriano Sofri fà su Repubblica
"Noi iscriviamo nostri ricordi e saluti sulle tombe dei morti. (In Norvegia) Là sono i morti a salutare chi è rimasto, con tre monosillabi: "Takk for alt". Grazie di tutto."


Mela..